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Federica Lorino – Psicologo Psicoterapeuta a Palermo

Domande e risposte generiche rivolte ad un consulente psicologo e psicoterapista:

No, scelgo di fare il primo colloquio a pagamento per diverse ragioni, prima delle quali il fatto che si tratta di una prestazione specialistica che in quanto tale va retribuita. Potrebbe sembrare un “semplice” momento di ascolto di una storia di vita, mentre in realtà si tratta di un momento tra i più importanti del lavoro clinico, nel quale è necessario mettere in atto una serie di competenze professionali fondamentali.  Ritengo inoltre che quello della gratuità del primo colloquio non possa assolutamente essere né un metodo attraverso cui incentivare le persone a rivolgersi a me piuttosto che ad altri professionisti, finendo col diventare una sorta di scelta di marketing, né tantomeno uno dei criteri sulla base dei quali l’utente possa scegliere un professionista. Credo infatti che il rivolgersi ad uno psicoterapeuta debba essere il frutto di una scelta matura e consapevole e non un tentativo passivo e leggero senza nulla da perdere, e che un primo colloquio rappresenti un’esperienza in cui due persone, il professionista e chi chiede aiuto, mettono a disposizione se stessi investendo il proprio tempo e le proprie risorse, economiche ed emotive.

Si tratta di tre diverse figure professionali con specifiche competenze e una specifica formazione. Lo psicologo è quel professionista che ha conseguito la laurea quinquennale in Psicologia e, dopo aver superato l’esame di stato previsto per la categoria professionale di appartenenza, si è iscritto all’Albo degli psicologi. Lo psicologo ha le competenze per svolgere interventi di prevenzione e promozione della salute, attività di didattica e ricerca, può lavorare in svariati contesti e rivolgere servizi a persone singole ma anche a gruppi e organizzazioni. Generalmente si occupa, in contesti sia pubblici che privati, di offrire consulenze che hanno come obiettivo il sostegno psicologico o la diagnosi, attraverso lo strumento del colloquio clinico ma anche attraverso la somministrazione di test e scale di valutazione. Lo Psichiatra è invece un professionista che ha conseguito la laurea quinquennale in Medicina e Chirurgia, e successivamente la specializzazione in Psichiatria; si interessa agli aspetti fisici e biologici che portano sofferenza alla persona, intervenendo spesso su squilibri di tipo chimico del cervello attraverso la richiesta di esami medici specifici e la somministrazione di farmaci. A differenza dello psicologo e dello psicologo-psicoterapeuta ha le competenze per prescrivere psicofarmaci.
Lo Psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha svolto, in seguito alla laurea e all’esame di stato per l’abilitazione alla propria professione, un corso di specializzazione quadriennale in Psicoterapia superando un esame finale. Se lo Psicologo può svolgere attività di sostegno psicologico, lo Psicoterapeuta, può intervenire sia in situazioni di lieve disagio psicologico che nel caso di gravi patologie psichiche, svolgendo attività di diagnosi e cura e accompagnando la persona in un processo di cambiamento volto al raggiungimento di una migliore qualità di vita.

 Il colloquio individuale ha una durata di 50 minuti. Si sceglie questo tempo perché sufficiente per permettere alla persona di aprirsi, esprimere se stessa ed entrare in contatto con la sua dimensione emotiva, ma allo stesso tempo non eccessivo da provocare un sovraccarico della persona a livello cognitivo ed emotivo. Nel caso della psicoterapia di coppia la durata di un colloquio sarà invece di un’ora e un quarto per garantire uno spazio di ascolto ed espressione di vissuti ed emozioni ad entrambi i componenti della coppia.

Generalmente è preferibile che la cadenza dei colloqui sia di una volta a settimana in quanto l’intervallo di una settimana è abbastanza lungo da consentire alla persona di elaborare ciò che emerge durante il colloquio e mantenere una certa continuità tra una seduta e l’altra, ma non così lungo da rendere difficoltoso l’instaurarsi di una relazione terapeutica e da impedire un lavoro costante e continuativo su di sé. Si potrà comunque concordare insieme una diversa frequenza delle sedute in relazione al tipo di problematica presentata, alla disponibilità e alle specifiche esigenze dell’utente.

Si, le spese per prestazioni psicologiche o psicoterapeutiche sono detraibili. Non è necessaria la prescrizione medica, ma è necessario essere in possesso di una certificazione della spesa, cioè di una fattura rilasciata dal professionista nella quale sia indicata la figura professionale che ha reso la prestazione, la descrizione della prestazione sanitaria erogata e la modalità di pagamento utilizzata. Rispetto alla modalità di pagamento, dal primo gennaio 2020 le spese sanitarie sono detraibili solo se pagate con sistemi tracciabili, dunque non si potranno scaricare le prestazioni pagate in contanti.

 

Il Bonus Psicologo, consistente in un contributo economico utilizzabile per sedute di psicoterapia con professionisti regolarmente iscritti all’albo degli psicologi e abilitati all’esercizio della psicoterapia, si può richiedere nei seguenti modi:

-accedere al portale INPS, alla sezione “Sostegni, sussidi e indennitá”, selezionare la voce “Per spese sanitarie” e da qui, accedere a “Contributo sessioni psicoterapia” attraverso le credenziali Spid, Cie o Cns.

https://www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.it.schede-servizio-strumento.schede-servizi.contributo-per-sostenere-le-spese-relative-a-sessioni-di-psicoterapia-bonus-psicologo.html

-Contattare telefonicamente il numero 803164 da rete fissa o 06 164164 da mobile.

I requisiti per fare richiesta sono la residenza in Italia e l’Isee in corso di validità che non superi i 50.000 €; sebbene sia aperto a tutti, la precedenza è data a quelle persone che presentano condizioni documentate di ansia, depressione, stress e fragilità psicologica.

È possibile usufruire dell’incentivo solo con gli psicoterapeuti che abbiano aderito all’iniziativa; l’elenco dei professionisti idonei è consultabile sulla piattaforma dell’INPS.

 

 

La durata di un percorso psicoterapeutico è variabile e non si può stabilire a priori. Dipende infatti da diversi fattori, tra cui la motivazione che porta la persona a chiedere aiuto, le sue aspettative, gli obiettivi che si concordano durante i primi colloqui, i tempi di cui ogni persona ha bisogno per entrare in contatto con sé stessa e la propria sofferenza, per entrare in relazione e fidarsi del professionista, per esprimere ciò che prova e lavorare su ciò che emerge, quindi per aprirsi al cambiamento. Si possono dunque fare, a seconda di ciò che si vuole raggiungere, terapie più brevi, volte a ottenere degli specifici cambiamenti, a superare dei momenti di difficoltà, e percorsi terapeutici lunghi in cui invece si lavora sul cambiamento di veri e propri aspetti della personalità.